pedagogista
IL CERCHIO CON I BAMBINI – COME FARE DELLINCERTEZZA UNA MAPPA DEL TESORO.
Il cerchio praticato nella scuola e anche all’interno dei progetti condivisi di istruzione parentale dovrebbero essere guidati dal valorizzare l’incertezza che diviene una mappa, il luogo dove dare spazio alla domanda, dove si sta assieme per praticare la ricerca.
Noto ahimè, che in troppi casi, prende la solita forma che riguarda la relazione adulto/ bambino ovvero viene praticata la direzione trasmissiva, a volte anche quando si è voluto abbandonare il ruolo adulto che sa e il piccolo è solo un vaso vuoto da riempire, ma è facile caderci dentro.
Non dovrebbe essere invece un’opportunità in cui il bambino ha lo spazio libero per ampliare il proprio punto di vista Efavorire il suo pensiero divergente di cui la natura ha dotato i cuccioli d’uomo? Nella fase precedente la scolarizzazione il bambino è animato da un pensiero immaginativo, simbolico e che puntualmente viene trafitto, deformato a causa dei pensieri, giudizi, comandi, interpretazione degli adulti.
Condurre un cerchio nel rispetto dell’unicità richiede prima di tutto che l’adulto faccia silenzio dentro di sé e che in altro tempo e luogo si sia domandato dove sta andando. Altrimenti è facile che nel portare suggestioni, chi conduce segua il canto delle sirene, influenzato dalle verità imperanti e così impedisca di lasciare uno spazio adeguato affinché il confronto dialogato faccia emergere prima di tutto cosa e come vedono i bambini.
Non è facile stare con il pensiero del bambino che cambia nelle sue tappe di crescita e la parte più difficile e impegnativa è permettersi e permettere di non trovare risposta.
Più sono nel dubbio come adulto, più saprò lasciare libero il bambino di immaginare, esplorare e divenire capace di essere protagonista autentico a sé stesso.
C’è un piacere indescrivibile a stare nell’ascolto profondo che chiede di non giudicare, di non interpretare, di non dare consigli. È abitare lo sguardo che incontro di ogni bambino, sapendo che ognuno di loro cercherà in me uno sguardo di presenza sicuro, proprio perché senza parole.
Se la relazione si riempie delle parole, lo sguardo sarà offuscato e tu non vedrai, se non confusamente chi è davanti a te.
Ci vuole umiltà e tempo perché il mistero di cui ognuno è portatore si possa svelare.
info.ceciliafazioli@gmail.com
Puoi condividere l’articolo qui:
CECILIA FAZIOLI
pedagogista e counselor,
consulente per le scuole parentali
Faenza (RA)
info.ceciliafazioli@gmail.com / Facebook / canale Telegram: Pedagogia delle piccole cose
CECILIA FAZIOLI
pedagogista e counselor, consulente per le scuole parentali
Faenza (RA)
info.ceciliafazioli@gmail.com / Facebook / canale Telegram: Pedagogia delle piccole cose
© Tutti i diritti riservati – ceciliafazioli.it // policy // web design Sch!Studio