Non è l’ipersensibilità in sé a
produrre conseguenze fastidiose,
bensì la lotta contro la
percezione di sé stessi
e l’adeguamento agli altri.
Rolf Sellin
Non è l’ipersensibilità in sé a produrre conseguenze fastidiose,
bensì la lotta contro la percezione di sé stessi e l’adeguamento agli altri.
Rolf Sellin
Ogni virtù ha un’ombra.
E. Aron
Ogni virtù ha un’ombra.
E. Aron
Io altamente sensibile
Mi sono imbattuta nell’Alta sensibilità si potrebbe dire per caso. Considerando che la fatalità è guidata dai nostri bisogni, con piacere ho conosciuto il sito della Dott.ssa Elena Lupo. E dopo qualche tempo, è stato organizzato un corso di formazione e ho deciso di integrare il mio sentire di persona altamente sensibile con la parte teorica.
Sono dell’idea che l’alta sensibilità sia uno sguardo da educare, non basta conoscerne la teoria. È uno sguardo che chiede di fermarsi, osservare e stare in ascolto di sé e dell’altro e soprattutto ha bisogno di non dare giudizi affrettati, etichette, soprattutto quando ci si rivolge all’età evolutiva, dove si rischiano conclusioni e interventi inabilitanti, con ripercussioni trascinate fino all’età adulta.
Nel mondo dell’età evolutiva, troppo spesso i tratti dell’alta sensibilità sono confusi con la timidezza, con problematiche comportamentali e di apprendimento ed è quindi necessario essere preparati per non perpetuare il disagio di tanti bambini, solo perché non si conosce questo tratto, con il rischio di sottovalutare, ridicolizzare e intervenire in modo inappropriato.
Caratteristiche salienti dell’Alta Sensibilità
L’Alta Sensibilità in sé non è un disturbo né una condizione patologica ma un tratto innato del temperamento, presente nel 20% della popolazione, nella stessa misura in uomini e donne.
La prima ad identificare e studiare approfonditamente il tratto dell’Alta Sensibilità è stata la Dottoressa Elaine Aron che ha condotto una serie di ricerche atte a mostrare, come l’introversione o la timidezza, che possono essere associate all’alta sensibilità non sono la stessa cosa. PAS o HSP (in inglese) sono gli acronimi con cui si indicano le persone con questo tratto, sono quelle persone più sensibili agli stimoli ambientali rispetto ad altre: questo significa che hanno maggiore capacità di percepire stimoli sottili, sensoriali e intuitivi, che altre persone non notano. L’alta sensibilità è una predisposizione biologica riconducibile alle strutture cerebrali come il sistema di attivazione reticolare e nervoso e che ha poco a che fare con la solidità emotiva. Come ogni predisposizione, l’altra sensibilità è un insieme di vantaggi e svantaggi. Se da un lato infatti, tale caratteristica rende le persone ad essere più ricettive nei confronti dell’ambiente, dall’altro questo persone devono adattarsi il più possibile all’ambiente e limitarne gli stimoli per non esserne sovraccaricate. Questa caratteristica include certi comportamenti come una spiccata intuizione per stimoli sottili o nascosti, processi cognitivi più approfonditi durante l’osservazione e la messa in atto di azioni che prevedano la simulazione di atteggiamenti altrui, la capacità di fermarsi a riflettere prima di agire, insieme ad una grande reattività e sensibilità appunto emotiva, sia in senso positivo che negativo.
Come vivono le persone altamente sensibili?
Nella maggior parte dei casi una condizione di alta sensibilità determina una ricchezza interiore che può essere considerata come un dono e una risorsa. Per vivere a pieno la propria vita, i rapporti di amore, di amicizie e lavorativi. Questa alta sensibilità potrebbe essere tuttavia anche fonte di disagio. La grande stimolazione che il sistema nervoso è in grado di ricevere dall’ambiente esterno può essere a volte causa di ansia, o specie nei casi un cui la PAS abbia vissuto una infanzia problematica, di depressione.
Inoltre, poste di fronte ad una situazione che presenti aspetti simili ad una circostanza negativa vissuta nel passato, bloccate dalla paura o dall’ansia le PAS decidano per l’evitamento. Non è infrequente che le PAS ascoltino frasi del tipo: “La tua reazione è esagerata”, “Non capisco perché ti agiti così tanto”. O nei casi peggiori: “Stai reagendo nel modo sbagliato” o “Sei troppo sensibile”.
Alta sensibilità e scuole parentali
L’istruzione parentale si adatta particolarmente ai bisogni del bambino altamente sensibile. In particolare la dimensione del piccolo gruppo e un’attenta progettazione che mette in risalto le caratteristiche peculiari del singolo, si addicono a questo tratto. La scelta richiede sempre di essere approfondita in famiglia e di una valutazione attenta dei progetti di scuole parentali in cui inserirsi. Il personale responsabile è bene siano a conoscenza del tratto dell’alta sensibilità.
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