Cecilia Fazioli

Non è un gioco!

E’ la frase che speso mi capita di ascoltare pronunciata dai genitori, nonni e adulti in genere quando un bambino piccolo sta facendo qualcosa che non è opportuno, adeguato al contesto, all’ambiente come gli adulti lo vivono e lo condividono nella società.

Ecco sta proprio qui il punto di separazione tra mondo dei grandi e mondo dei piccoli.
Trovo che ci sia una profonda ignoranza in termini di conoscenza dell’ età evolutiva; il bambino a partire dall’anno e mezzo fino ai 9 anni porta dentro di sé un pensiero magico/simbolico che lo guida nel suo fare, cercare, esplorare, giocare; il gioco è quindi un’attività seria quanto quella degli adulti quando lavorano o leggono un libro.

Ogni epoca evolutiva ha le sue caratteristiche che vanno conosciute, non certo in modalità da manuale, ma sufficiente per sapere come rapportarsi. Conoscere il bambino, ma anche l’adolescente facilita la relazione genitoriale.

C’è la conoscenza, c’è il bambino, c’è il genitore. Queste tre sfere vanno allacciate e attraversate dalla consapevolezza.

Stringere alleanza nella relazione genitori e figli è quanto svolgo nelle consulenze. Unire il mondo del bambino con quello dell’adulto.
Per esempio se tuo figlio sta salendo le scale dentro un centro commerciale e temi che si faccia male, c’è troppa gente e disturbi – non serve dire “questo non è un gioco”. Tuo figlio non ti capisce.

L’approccio per interrompere, contenere si basa su un intervento verbale che lo aiuti ad autoregolarsi grazie al rispecchiamento: “lo so che ti piace salire le scale, ma ora non è possibile e non voglio”.

Con la consulenza pedagogica aiuto a fare incontrare il mondo del bambino e quello del genitore.
Può bastare davvero poco, sempre che ci sia la volontà di connettersi al proprio figlio e prima ancora con sé stesso.

Se hai bisogno di sostegno e mettere ordine, puoi scrivere per richiedere una consulenza on line o in presenza.

info.ceciliafazioli@gmail.com

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